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Spazio Poetico

Chi è Gastone Cappelloni

Gastone Capelloni, Poeta contemporaneo, classe ’57, nasce e vive a Sant’Angelo in Vado, in provincia di Pesaro e Urbino, paese di quattromila anime, ai piedi dell’Appennino Marchigiano, quinto di sei figli. Inizia a lavorare all’età di quattordici anni, in fabbrica, tipografia e proseguendo in un magazzino tessile fino al conseguimento della pensione, anche se raggiunta in, diciamo, giovane età, per motivi di salute.

"... Lavorando ho potuto aiutare i genitori a casa, con lo stipendio, la vita era dura, dove ancora in atto, per così dire la ricostruzione, iniziando il boom economico. O studio o lavoro, non esisteva il dolce far nulla. Le possibilità di studiare, ci potevano essere, ma solo se avevi voglia di farlo, o se avevi le capacità stesse, io preferii il lavoro, forse rimpiango la non voglia di studio, quella sì.

Sposato, e senza figli, dal millenovecentoottantotto, tuttora risiedo in questa dolce, soave, anima di Paese, ove il fascino della vita, risiede e campeggia. Amo gli animali, per l’appunto, ho una volpina di nome Jenny. Credo nell’amicizia, non in quella d’occasione, o opportunistica, ma vecchio stampo... solidità del disinteresse. Cattolico, e credo in Dio.

Per i miei genitori, scomparsi, la vita è stata durissima, persone povere ma ricche d’umanità e d’incorruttibili valori. Quei valori che mi permettono, e alla grande, di vivere con il sorriso e l’altruismo nel cuore della quotidianità. Mio Padre e la mia Mamma, non avevano nulla, ma le tasche sempre piene di generosità, al servizio di chi, aveva meno di loro, immaginiamoci! Non sopporto le ingiustizie, l’arroganza, la strafottenza, e gli arrivisti, quelli che parassitano nel sangue e nella vita altrui. Non sono perfetto, anzi, ho difetti, forse più degli altri.

Sono, e mi ritengo una persona fortunata, non mi manca nulla; non perché ricca o quant’altro, per il semplice fatto che la vita mi ha sempre permesso, o quasi, di godermi o soddisfarmi con il poco che avevo, e che ho. Per vivere meglio, forse, bisognerebbe specchiarsi o immedesimarsi in chi, soffre nella povertà, nell’immondizia per mangiare, nello sfruttamento totale. Questa sarà la realtà, e l’orgoglio benedetto di dire a me stesso, Gastone, in questa vita ha avuto tutto, riflettendoti dentro, e ringrazio pregando il Cielo, perché la mia dignità non è stata calpestata e sorrido da uomo libero. Poi, ognuno di noi, libero di credere, oppure no, nel “proprio Dio”, ricordarsi, che, la vita è come il tavolo da gioco, beh, io, vorrei alzarmi da quel tavolo della vita, con la coscienza pulita o quasi. ..."

Raccontandomi...

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Pubblicazioni

Un Seme Oltre Oceano v2

  • Un Seme Oltre Oceano v2 Dettagli 2021
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  • Piel de Espinas Dettagli 2020
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2020

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  • Inesperte Esperienze Dettagli 2020
    Cuscino di Stelle
2020

Inexpertas Experiencias

  • Inexpertas Experiencias Dettagli 2019
    Editore
2019

6.0

  • 6.0 Dettagli 2017
    Editore
2017

Tu, ottava nota

  • Tu,
    ottava nota
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    Edizioni Esordienti
2015

Un seme oltre oceano

  • Un seme oltre
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2014

Petali di Classidra

  • Petali di
    Clessidra
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2012

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Tra le spire di un cuore meccanico

  • Tra le spire di un cuore meccanico Dettagli 2010
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Fughe e Ripari dentro le Invendute Memorie

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Infinito Fluire

  • Infinito
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  • Il respiro delle mie parole Dettagli 2008
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  • L'ultimo sole nelle sfumature di un eco a riposo Dettagli 2008
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Cinquemila primavere di un altro colore

  • Cinquemila primavere di un altro colore Dettagli 2007
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Riverberi & Incursioni

  • Riverberi &
    Incursioni
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2007

Inquietudini & Abbandoni

  • Inquietudini & Abbandoni Dettagli 2007
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2007

Poesie scelte

  • Poesie
    scelte
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2006

Vizi & Perché

  • Vizi &
    Perché
    Dettagli 2006
    Rupe Mutevole
2006

Dettagliate Vastità

  • Dettagliate Vastità Dettagli 2006
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2006

Brezza di verità

  • Brezza di verità Dettagli 2005
    Libroitaliano World
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La Porta dei Ricordi

  • La Porta dei Ricordi Dettagli 2005
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Di Viaggi, di Presenze e d'Ottusità

  • Di Viaggi, di Presenze e d'Ottusità Dettagli 2005
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Abbraccio


  • Abbraccio
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Vorrei ma non posso!


  • Vorrei ma non posso!
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2000
più di 26 pubblicazioni dal 2000 ad oggi

Riconoscimenti

AnnoPremioCittà
2015LetteralMonteMonte San Giovanni Campano
2014Felicitación MunicipalRamallo
2014Declaración de Interés CulturalMar del Plata
20131° Classificato "Creatività Itinerante"Bari
20131° Classificato "Engel von Bergeiche"Ruvo del Monte (Potenza)
2013Finalista di Sezione "Virella Apicella Granese"Bellizzi (Salerno)
2012Premio speciale "Poeti per la Repubblica"Montagnareale (Messina)
20113° Classificato "Ogni giorno Donna protagonista"Civitanova (Macerata)
20101° Premio "Giuria Popolare"Porto San Giorgio (Fermo)
2010Menzione d’onore "Creatività Itinerante"Bari
2009Premio speciale giuria popolare "Donna chi sei"Jesi (Ancona)
20082° Classificato "Donna chi sei"Jesi (Ancona)
2008Finalista "I giardini dell’Anima"Roma
2008Diploma di Merito "Le parole che nascono dall’Anima"Roma
20072° Classificato "Premio Agorà"Augusta (Siracusa)
2007Finalista "Premio Vajola"Patti (Messina)
2007Segnalazione di meritoPiteccio (Pistoia)
2007Menzione d’onore "Creatività Itinerante"Bari
20061° Classificato "Premio Agorà"Agusta (Siracusa)
20061° Classificato "Premio Agorà"Agusta (Siracusa)
20063° Classificato "Donna chi sei?"Metalica (Macerata)
20064° Classificato "Premio AVIS"Capannoli (Pisa)
20064° classificato "Premio internazionale di Poesia"Città di Gualtieri (Reggio Emilia)
2006Menzione d’onore "Letteratura e Teatro"Roma
2006Premio MedagliaTirreni (Salerno)
2006Finalista "Antologia del ricordo"Roma
2006Diploma di Merito "Le parole che nascono dall’Anima"Roma
2006Premio speciale giuria "Creatività Itinerante"Bari
2006Finalista premio "Ass. Internazionale Accademia Moderna"Roma
2006Menzione di merito "Premio il Fuoco"Roma
20051° Classificato "Parole per Amare"Roma
2005Nomina di Accademico "L’Isola dei sogni"Ischia (Napoli)
2005Segnalazione di merito "Don Salvatore Vitale"S Cipriano d'Aversa (Caserta)
2005Menzione d’onore "Creatività Itinerante"Bari
2005Menzione di merito "Premio il Fuoco"Roma
20041° Classificato "Premio Agorà"Agusta (Siracusa)
20043° Classificato ex equo "Premio il Fuoco"Roma
2004Diploma d’onore "Premio Internazionale"Roma
2004Finalista "Poesia in strada"Colmurano (Macerata)
2004Menzione d’onore "Creatività Itinerante"Bari
2004Riconoscimento di merito "Il Convivio"Castiglione di Sicilia (Catania)
2004Diploma di Merito "Premio Internazionale Città di Castellana"Grotte (Bari)
2004Menzione d’onore "Premio Hombres"Pereto (Aquila)
2004Menzione di merito "Le parole che nascono dall’Anima"Roma

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Annamaria
Pecoraro

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Il Mondo
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Anno RadioCittà
2016Ospite trasmissione radiofonicaRadio CirculoMadrid
2016Ospite trasmissione radiofonicaRadio ERRERecanati
2014Ospite trasmissione radiofonicaRadio Sputnyk NetworkMadrid
2014Ospite trasmissione radiofonicaRadio BruzellandoBruxelles
2014Ospite trasmissione radiofonicaRadio BrisasMar del Plata
2014Ospite trasmissione radiofonicaItalia fra NoiMar del Plata
2014Ospite trasmissione radiofonicaDoppioZeroMadrid
2014Ospite trasmissione radiofonicaRadio CirculoMadrid
2013Ospite trasmissione radiofonicaRadio BruzellandoBruxelles
2013Ospite trasmissione radiofonicaRadio WewantradioRoma
2013Ospite trasmissione radiofonicaRadio ErreRecanati (MC)
2013Ospite trasmissione radiofonica webRadio Web Parola MiaNapoli
2012Ospite trasmissione radiofonicaRadio BruzellandoBruxelles
2012Ospite trasmissione radiofonicaRadio ErreRecanati (MC)
2009Ospite trasmissione radiofonicaRadio BruzellandoBruxelles
2008Ospite trasmissione radiofonicaRadio InvisibiliRoma
Televisione
2016Menzione TGR Marche - Rai3 Lo ScaffaleRoma
2015Ospite televisivoTele GiannaSassocorvaro (PU)
2014Ospite televisivoGiovani Marplatensi!Mar del Plata
2014Ospite televisivoDomenica ItalianaMar del Plata

Articoli Di Giornale e Altre Documenti

Presentazioni All'Estero

Madrid - Espagna

Ottobre 2014, nella sede del ComItEs di Madrid, calle Augustin de Bethencourt 3, c’è stata la presentazione della Silloge Poetica bilingue in italiano, e spagnolo: “Un seme oltre l’oceano”, “Una semilla más allá del oceano”, del poeta marchigiano Gastone Capelloni, tradotta dalla Poetessa Ana Caliyuri e già preannunciata dal poeta in un articolo su “Il Resto del Carlino”.

Proproniamo a tutti i nostri lettori, che non hanno potuto partecipare all’evento, una sintesi della serata che, tra le numerose persone presenti, ha visto come protagonisti, oltre a naturalmente Gastone Cappelloni, la poetessa, scrittrice ed Ambasciatrice Culturale dell’Universum Academy Spagna, Elisabetta Bagli, la Critica leopardiana Cristina Coriasso, dell’Università Complutense di Madrid, il Conduttore del programma La vita è bella a Radio Círculo, la radio del Círculo de Bellas Artes di Madrid, Marco Ricci, l’attrice Marta Guardincerri, che ha recitato le poesie in italiano e spagnolo ed il Consigliere Esecutivo del ComItEs, Pietro Mariani.

Cappelloni ha parlato del suo legame con l’Argentina, che prima di tutto è un legame con la famiglia, valore fondamentale per noi italiani. Quello che lo ha spinto ad andare “más alla del oceano”, in quell’ “altra parte” di cortaziana memoria, dal suo paesino di poche anime, Sant’Angelo in Vado, fino a quell’enorme continente ai confini del mondo non è stato altro, in fondo, che il richiamo delle sue origini.

Un viaggio per ritrovare una parte di quella famiglia, divisa dalle contingenze e dalle necessità, come non smette di accadere anche ai giorni nostri, un percorso alla ricerca di un pezzo di sè, di una nostalgia arcaica inespressa ed inesprimibile, che si è potuta condensare in parola, anzi in poesia, l’essenza della parola stessa, solo ri-percorrendo a ritroso quello spazio e quel tempo, seguendo le orme dei suoi antenati. Andando incontro ad un passato che non è solo il passato dei suoi ricordi di bambino, la figura dello zio nelle parole del padre, nelle lettere, nei racconti della famiglia, nelle parole quotidiane, ma anche il passato storico e cronologico di un mondo altro.

- Andare in Argentina – ha affermato Gastone – è stato come tornare indietro nel tempo. Lì ho ritrovato quelle cose, quella semplicità, quei valori che sono stati nostri e che ora sembrano essersi persi. In quella terra che avevo sentito tante volte nominare nei racconti e nelle storie di famiglia ho riconosciuto l’Italia di 50 anni fa, un Paese ancora capace di stupirsi e di accogliere. Ho visto ragazzini per la strada, giocare con le biglie di vetro, chi ci gioca più con le biglie da noi? Mi sono fermato con loro e mi è sembrato di essere di nuovo bambino, di rivivere la mia infanzia. Quando sono tornato in Italia, non riuscivo più a riabituarmi a quel caos di indifferenza. In questi giorni in Spagna mi è sembrato di rivedere un po’ di quella autenticità, che troppo spesso da noi si perde nell’apparenza.

Cristina Coriasso, Collaboratrice Onoraria del Dipartimento di Filologia Italiana, dell’Università Complutense di Madrid, ha analizzato l’opera di Gastone, nella quale ha rivisto parte di quella vaghezza tipica di leopardi. “Il libro stesso – ha commentato Cristina – parte dall’immaginazione, prima viene scritto il libro e poi si va”. Il tema principale dell’opera è quello importantissimo dell’emigrazione. Un argomento pregnante, che tocca tutti gli italiani che si trovano in Spagna ed assume un significato speciale, proprio qui, al ComItEs, che è la loro casa.

Le marche, patria che Gastone condivide con Leopardi, non sono state la regione che più ha sentito la ferita dell’emigrazione. Ma quando parliamo di questo fenomeno dobbiamo sempre pensare che ci sono almeno tre punti di vista attraverso cui può essere considerato. Quello di chi se ne va (chi non ricorda gli operai di De Amicis, stipati nelle navi, con gli sguardi tristi e gli occhi velati…). Quello di chi rimane, magistralmente descritto da Pascoli tra gli altri e il terzo che può essere riassunto nel personaggio di Molly, sempre di Pascoli, una figlia di migranti che torna nel “suo paese” che non ha mai visto, ritrovando nello sconosciuto qualcosa di perturbantemente familiare.

La stessa idea che si ritrova nelle pagine del poeta di Sant’Angelo in Vado, quella sensazione di scoprire in qualcosa di lontano e sconosciuto qualcosa di nostro. Eppure nell’opera di Gastone, l’immigrazione diventa anche metafora di qualcos’altro. In realtà siamo tutti emigranti, pellegrini, viaggiatori con le valige sempre in mano. Nel cercare di tornare ad un ipotetico e primordiale centro si scopre l’Identitá. La promessa del Poeta fatta al padre diventa una promessa a se sè stessi, un viaggio all’interno del proprio io interiore, risalendo le tracce mnestiche del proprio inconscio.

- Da critica – afferma Cristina, che subito aggiunge come inciso – ma un critico non è che un lettore specializzato, mi sembra che per quanto riguarda il linguaggio di Gastone si possa parlare di sperimentazione ma non di sperimentalismo. C’è la ricerca di un nuovo linguaggio, che è poi l’essenza della poesia, che nella continua dicotomia tra significante e significato, dà alle cose una luce diversa, un significato nuovo a parole vecchie. Una sorta di ermetismo, tutti i traduttori ermetici si rifanno ad una koine stilistica comune. Circa il tempo invece, si può dire che le poesie di Gastone parlano del futuro, ma è in realtà un futuro passato, è come vivere in un limbo in cui il passato, il presente e il futuro appartengono allo stesso gioco.

Il gioco della vita, del mondo per citare ancora una volta uno dei più famosi scrittori argentini. La Silloge di Gastone è fatta di poesie sospese, camaleontiche, da qui l’accenno alla vaghezza leopardiana, non c’è il titolo, per lasciare al lettore il margine dell’interpretazione, un’apertura potenzialmente infinita. La responsabilità, se così si vuole definire, di cercare il senso, non adagiarsi, non smettere nunca jamas di porsi domande.

Articolo: Com.It.Es.Spagna

Mar del Plata - Argentina

...il viaggio continua...

Un caro abbraccio a Voi, mi presento: Gastone Cappelloni, nipote di Lino Cappelloni e figlio di Luigi Cappelloni, conosciuto da tutti come “Carlin”, scomparso nel mese di settembre del 2008. Egli ha tenuto sempre strette le radici famigliari che lo univano ai suoi cari, come lo zio, che come tanti hanno intrapreso quel viaggio in terre lontane ma portando seco l’amore per la loro terra in quel di Mar del Plata. Ricordo ancora le sue parole, negli anni “… Gastone non dimenticarti mai dello zio e dei nostri parenti dell’Argentina, perché in quella terra vivono e vivranno per sempre le nostre radici, il nostro sangue…“. Oggi questo testimone lasciatomi da mio padre lo condivido con voi lettori, perché sia di monito, d’insegnamento se vogliamo anche in metafora perché lo possiate apprezzare. Le poesie esprimono in toto quello che si è detto in precedenza che è qualcosa che ci accomuna tutti , trascinandoci a riflettere. Con questo ho voluto omaggiare mio padre, mio zio, voi, e poter toccare con il cuore, finalmente il sogno non solo di babbo, ma anche mio.

Questo libro lo dedico alle persone care, che hanno arricchito la mia vita come le stelle che brillano di più in cielo e illuminano con la loro luce la notte. A mio zio Lino Cappelloni, che come tanti suoi compaesani hanno visto negli occhi l’incertezza di un futuro. Come rondini, migrate verso paesi lontani alla ricerca di un futuro migliore negli anni 50’ tristi e cupi, a loro va il mio grazie di cuore per avermi permesso un giorno come questo di poter non solo scandir le mie poesie, ma poterle imprimerle affinché anche i figli di questa gente di Sant’Angelo in Vado possa esserne fiera.

-Autore-

Tandil - Argentina



Un critico ha rilevato che la poesia non si può riassumere: questo marca una volta di più la distanza dalla prosa. La prima attiene alla sfera dei sentimenti, delle sensazioni, la seconda a quella della realtà o della fantasia. La poesia di Gastone Cappelloni più di altre: spesso accosta parole, che mai potrebbero sfiorarsi in un brano di prosa, in una costruzione letteraria dal significato apparentemente incomprensibile.

Incomprensibile alla ragione, non al cuore.

La poesia di Gastone Cappelloni scava nell'intimo di ciascuno di noi e lascia il segno, a patto che si rinunci a “capirla”, si abbandoni una lettura di superficie e le si permetta di insinuarsi nell'intrico dei nostri trascorsi, di introdursi nei sotterranei semibui della memoria, di abbattere il muro che cela i nostri dubbi, di recapitare le sue provocazioni o le sue blandizie fino al fondo dell'animo.

Quando una poesia è una “buona” poesia? Quando colpisce al cuore, quando sa sciogliere i nodi che trattengono i sentimenti, quando dissipa le inibizioni intellettuali, aizza i pensieri e li lascia liberi di mordere la coscienza. Di questo è capace la poesia di Gastone Cappelloni perché questo è il percorso che ha già seguito prima che la penna graffi il foglio.

A una lettura distratta molte delle poesie di Gastone Cappelloni possono apparire difficili, ermetiche, ma una volta entrati in sintonia con la sua espressività, si percepisce tutto il potenziale di arricchimento intellettuale e spirituale che posseggono.

La poesia di Gastone Cappelloni nasce – sono parole sue – “nel diario della mente ricomponendo il puzzle dei ricordi nei fogli bianchi della quotidianità.” Non potrei immaginare una definizione più chiara e appropriata.

La poesia moderna non può essere solo un esercizio di estetica o una trasmissione colta, e forse un po' presuntuosa, dei sentimenti dell'autore; una poesia che abbia un senso richiede nel lettore impegno, apertura, partecipazione, e Gastone Cappelloni sa ottenerli grazie alla disinvolta sicurezza dello stile, all'ottima padronanza della lingua, che a volte usa con la volontà, il piacere trasparente di stupire, di provocare. Se la scrittura è lontana dagli schemi classici, l'estetica non è affatto assente dai suoi versi, che hanno eleganza, fluidità, ritmo coinvolgente. Un uso frequente di figure retoriche, quali allegorie, ossimori, allitterazioni, sinestesie, rendono lo stile accattivante e dilatano l'efficacia espressiva.

Si percepisce, in questa raccolta, l'equilibrio alto tra la raggiunta maturità stilistica e l'impeto ispiratore che un tema come quello delle trasmigrazioni non poteva non suscitare in un animo profondamente sensibile come quello di Gastone Cappelloni.

-Alfredo Spanò-

Ramallo - Argentina



Leggere le liriche di Gastone Cappelloni, amico e poeta, imprime nell’anima un senso di immortalità, fa tornare bambini e ridona una serenità interiore senza tempo. A Lui tutto è utile per scrivere poesie: non seleziona, come fanno in molti, il poetico dal non poetico: Per lui tutto è poesia, Poesia con la “P” maiuscola. Questo perché vive nel suo mondo poetico, perché i suoi occhi vedono poesia ed il suo cuore batte solo per la poesia.

Tutto ciò lo appaga e lo rende diverso, immune quasi dalle moleste “miserie umane” e dal lasciarsi vivere del mondo d’oggi. Filtra la vita e gli eventi attraverso il lirismo del suo animo sensibile, ma è anche attanagliato da ciò che quotidianamente vede e non vuole vedere, vive e non vorrebbe vivere. Da tutto ciò nasce la sua singolare poetica che mi sento di definire “realmente astratta”, acutamente mordace tra le righe, amara, ma anche sognatrice e illusoria.

Gastone Cappelloni vive e non vive tra felicità e disincanto, tra amore e follia. Emergono, tra le righe, sentimenti opposti di un’anima sofferente, ma decisa a non soccombere, sempre pronta a cogliere le sorprese della vita, pur sapendo di dover pagare il fio per ogni sogno, per ogni gioia che il suo cuore coglie, accoglie e poeticamente ci ritrasmette. Vivere insieme a lui senza timori è un aiuto in questa vita, che inesorabilmente trascorre come le acque di un fiume in piena.

-Luberti-

Buenos Aires - Argentina

Il libro: Un Seme oltre Oceano/Una semilla tras el Océano. Questo libro lo dedico alle persone care, che hanno arricchito la mia vita come le stelle che brillano di più in cielo e illuminano con la loro luce la notte.

A mio zio Lino Cappelloni, che come tanti suoi compaesani hanno visto negli occhi l’incertezza di un futuro. Come rondini, migrate verso paesi lontani alla ricerca di un futuro migliore negli anni 50’ tristi e cupi, a loro va il mio grazie di cuore per avermi permesso un giorno come questo di poter non solo scandir le mie poesie, ma poterle imprimerle affinché anche i figli di questa gente di Sant’Angelo in Vado possa esserne fiera. Ringrazio anche alla Poetessa Ana Caliyuri di Tandil Argentina, per la traduzione delle mie liriche al espagnolo.


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